Cari Amici,
anche se l’Epifania le feste le ha già portate via, desidero condividere con voi una bella favola ✨ che non vedo l’ora di raccontare a mia figlia Sara e il nostro dialogo me lo immagino così. 🥰
E. C’erano una volta i tre Magi.
S. Chi sono i Magi, mamma?
E. Se ci pensi bene Magi ricorda la parola magia.
Sembra, infatti, che questi uomini fossero come dei maghi, capaci di leggere il cielo: sono gli astrologi.
C’erano una volta i tre Magi che, viaggiando sulla schiena dei loro cammelli, 🐪 iniziarono a seguire una stella ⭐ nel cielo. Questa stella un giorno si fermò sulla casa di un bambino chiamato Gesù.
Quando entrarono incontrarono lui e la sua famiglia.
Avevano portato con sé dei doni speciali da regalare al bambino: oro, incenso e mirra.
S. Perché i Magi regalarono questi doni al bambino?
E. Sai, succede anche oggi. Quando sei nata, parenti e amici ti hanno portato dei doni.
S. Sì, certo perché conoscono te e papà. I Magi conoscevano Gesù e la sua famiglia?
E. Sì, perché quel bambino chiamato Gesù era il re dei Giudei, un popolo antico. Non solo. Questo re fece cose grandi, ma te le racconterò un’altra volta.
S. Mamma, i Magi avevano un nome?
E. Certo che sì. Si chiamavano: Gaspare, Melchiorre e Baldassare.
S. Che nomi bizzarri!
E. Già! Sai che esistono ancora, non molto lontano da Novara?
S. Davvero??? Dove?
E. A Milano, nella chiesa di Sant’Eustorgio.
S. Oh sì! La conosco bene! Sai, nella pancia ho ascoltato i tuoi racconti: è l’unica chiesa di Milano ad avere un campanile sul quale vi è una stella a otto punte! La stella dei Magi!
E. Ora ascolta bene questa storia. Secondo un’antica tradizione quando i Magi morirono a Gerusalemme, i loro corpi furono successivamente riuniti in un’unica tomba e trasferiti a Costantinopoli da Elena, madre dell’imperatore Costantino e appassionata ricercatrice delle primitive vestigia del Cristianesimo.
Nel IV secolo, l’imperatore di Costantinopoli, Costante, donò a un signore di nome Eustorgio, i corpi dei tre Magi, durante il suo viaggio in Oriente, prima di diventare vescovo a Milano.
Le sacre spoglie furono trasportate da Costantinopoli alle coste tirreniche via nave. Qui l’arca (un sarcofago di grandi dimensioni) sbarcò e Eustorgio la pose su un carro trainato da buoi. 🐂Giunti a Porta Ticinese, all’ingresso di Milano, l’arca divenne pesantissima e i buoi crollarono esausti a terra. Eustorgio capì che si trattava di un segno divino: fu così che, in quel luogo, ordinò di fondare una chiesa.
Fu l’imperatore Federico Barbarossa, durante il saccheggio di Milano del 1162, ad impossessarsi dei corpi dei Magi, facendoli trasportate a Colonia, in Germania, dove tuttora si trovano.
Nei secoli successivi i milanesi cercarono di ottenere la restituzione delle reliquie.
Solo agli inizi del 1900, grazie all’intervento del cardinal Ferrari, alcuni frammenti dei sacri resti tornarono alla basilica di Sant’Eustorgio.
Ed è ancora lì che oggi si trovano.
Non solo. Accanto c’è anche un grande e antico sarcofago, rimasto vuoto, sul cui coperchio sono scolpite una stella e la scritta, settecentesca, Sepolcrum trium Magorum.
S. Oh sì, anche questo ricordo: quella scritta l’hanno tradotta in dialetto milanese, i trì lumagòn! 🐌 🐌 🐌
E. Infine, cara Sara, devi sapere che dal 1300, a Milano, in occasione della festività dell’Epifania si svolge il corteo storico dei Magi organizzato proprio dalla parrocchia di Sant’Eustorgio.
S. Mamma, ti stai dimenticando un particolare …
E. Sì, ho già capito. All’interno della chiesa si trova un bellissimo capitello, di quelli istoriati, i miei preferiti, che raffigura proprio la favola che ti ho raccontato: il carro trainato dai buoi con l’arca dei Magi, scortata da un angelo.
S. Mamma, sai una cosa? Anche se questa storia me l’hai raccontata tantissime volte, la trovo sempre una favola bellissima!
Solo un’ultima domanda: la stella dei Magi era una stella cometa?
E. Questa, Sara, è un’altra storia.
Buona serata! ⭐
elysArte
Immagini: http://www.museosanteustorgio.it
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