Cari Amici,
per il sesto appuntamento di ARTE IN CASA desidero condividere con voi alcune perle della Milano Liberty.
Sì, proprio delle perle. Perle incastonate nelle forme di sinuosi motivi floreali forgiati nella materia del ferro battuto, dei fregi, mosaici, affreschi e maioliche.
Sto parlando del fenomeno artistico imperante a Milano nei primi anni del Novecento, testimonianza tangibile di una città divenuta capitale della finanza italiana e che vede nella nuova borghesia milanese la sua principale committente.
L’area liberty milanese per antonomasia è quella di Porta Venezia.
Partiamo da un hotel.
L’hotel Kursaal Diana, oggi Sheraton Diana Majestic, in Viale Piave, 42.
La cosa straordinaria da sapere è che prima dell’edificazione di questo hotel l’area era occupata da quella che fu la prima piscina pubblica d’Italia, i Bagni di Diana, aperta nel 1842. L’atmosfera di questo modernissimo impianto la si può vedere nel breve filmato della casa Lumiere del 1896, uno dei primi documenti cinematografici su Milano.
La piscina lasciò spazio all’hotel Kursaal Diana di Achille Manfredini nel 1908, un complesso con albergo, teatro e ristorante. Al posto della piscina dei Bagni Diana un giardino di 700 metri quadrati, ancora oggi uno dei fiori all’occhiello dell’albergo, con piante fontane e una pista di pattinaggio.

Non distante dall’hotel Diana, in Via Malpighi 3, troviamo Casa Galimberti, progettata da Giovanni Battista Bossi per i fratelli Galimberti, imprenditori edili, tra i primi sostenitori del nuovo stile a Milano. La sua superficie è un meraviglioso e luccicante tappeto di piastrelle di ceramica dipinte su cui fioriscono figure femminili e maschili in un intreccio di piante rampicanti lussureggianti.
L’esterno riccamente decorato, l’interno piuttosto semplice, perché Casa Galimberti fu concepita come “casa a reddito”, ovvero una residenza di appartamenti da mettere in affitto.

Resto sempre affascinata dalla raffinatezza e dall’eleganza delle due bellissime statue femminili, due cariatidi, ai lati dell’ingresso di Casa Campanini in Via Vincenzo Bellini, 11. Un vero e proprio invito ad entrare in quello che è considerato il capolavoro di Alfredo Campanini, architetto di origini emiliane ma milanese d’adozione, che progettò per sé questa casa tra il 1904 e il 1905. L’architetto non si occupò solo della costruzione dell’edificio ma anche del disegno di tutti i particolari decorativi, dalle figure scultoree del portale alle vetrate e ai ferri battuti con motivi vegetali, realizzati dalla ditta Mazzucotelli, specializzata nel ferro battuto e responsabile della realizzazione delle decorazioni di molte tra le più significative opere Liberty italiane e straniere. Grandissima è la maestria con cui viene impiegato il cemento, uno dei nuovi materiali sperimentati dal modernismo, modellato per la decorazione.

Palazzo Castiglioni, situato ai civici 47 e 49 di Corso Venezia, è considerato il manifesto artistico del Liberty milanese. Fu costruito tra il 1901 e il 1904 su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga per l’imprenditore Ermenegildo Castiglioni spinto dalla volontà di distinguersi rispetto alle altre costruzioni della zona, nobili dimore settecentesche dalle forme neoclassiche simboli della vecchia aristocrazia cittadina.
Il palazzo emerge così per contrasto rispetto alle costruzioni vicine per le dimensioni monumentali, per la facciata dal pronunciato bugnato grezzo e per l’esuberanza della decorazione plastica e in ferro battuto.
Due grandi statue femminili, opera dello scultore Ernesto Bazzaro e allegorie della Pace e dell’Industria, ornavano originariamente il portale d’ingresso ma, giudicate “scandalose” a causa della nudità esposta, in quanto posavano dando le spalle e il loro lato B ai passanti, furono rimosse e ricollocate sul fianco della villa Romeo Faccanoni (oggi Clinica Columbus, in via Buonarroti 48). Per questo motivo il palazzo fu battezzato la Cà di Ciapp.

Vorrei raccontarvi ancora tante perle del Liberty milanese ma … vi aspetto ad una visita guidata per condividere con voi lo stupore per la bellezza di un angolo della città a cui sono più affezionata.
Condivido con voi anche questa clip:
Milano, le bellezze del Liberty, da Repubblica TV
A presto!
elysArte
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Lombardia Beni Culturali
Il Giorno
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