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Acquario 🐟

Cari Amici,
se vi dicessi la parola “Acquario” cosa vi viene in mente?
Alcuni di voi potrebbero proseguire la frase aggiungendo le parole “di Genova”?

E se vi dicessi che esiste un Acquario Civico a Milano?
Non si tratta di una costruzione recente.
Questo edificio si trova nel bel mezzo di Parco Sempione da ben 118 anni!
Ho ri-scoperto questo luogo davvero affascinante per la sua architettura ed altrettanto interessante per il percorso di visita che nasconde all’interno.

Andiamo con ordine, perché questa è una Bella storia.

24 febbraio 1905.
Dopo 7 anni si conclude una delle più imponenti ed importanti infrastrutture che ancora oggi collega l’Italia con la Svizzera: il traforo del Sempione.
L’anno successivo, nel 1906, per omaggiare l’apertura del traforo, a Milano si decise di organizzare un gran festa! E che festa … si decise di organizzare niente di meno che un’Expo!
L’“Esposizione internazionale di Milano del 1906”, o “Esposizione internazionale del Sempione”.

Dal 28 aprile all’11 novembre di quell’anno furono ben 400 le Nazioni e 35.000 gli espositori che parteciparono, senza contare i più di 5 milioni di visitatori che rappresentarono un vero record per l’epoca ed i 13 milioni di lire che furono investiti per la sua realizzazione.

Il tema scelto non poteva che essere quello del trasporto.

La location scelta per ospitare questo importante evento era suddivisa in due zone: la prima, l’area verde retrostante il Castello Sforzesco, prenderà, guarda un pò, il nome di Parco Sempione, la seconda, nell’allora Piazza d’Armi, sarà lo spazio sul quale dal 1923 sorgerà la Fiera di Milano.
L’area complessiva occupata era di circa un milione di metri quadrati!
Ma non è finita qui.
Le due aree erano collegate da una ferrovia elettrica sopraelevata a circa 7 metri di altezza, lunga circa 1.700 metri.
L’ingresso alla manifestazione, posto al parco Sempione, riproduceva a dimensione naturale l’imbocco del nuovo tunnel del Sempione.

Arrivati fin qui vi chiederete “e l’Acquario”?

All’Expo del 1906, tra i tanti padiglioni, ve n’era uno dedicato all’acquacoltura, pesca, animali acquatici vivi e conservazione del pescato.
Questo padiglione non è altro che l’Acquario Civico di Milano.
La cosa straordinaria, infatti, è che questo fu l’unico edificio a non essere smantellato dopo la conclusione dell’Esposizione!

A progettarlo fu l’architetto Sebastiano Locati, mentre a finanziarlo fu il duca Giuseppe Crivelli Serbelloni, presidente della Società Lombarda per la Pesca e l’Acquicoltura.
L’Acquario Civico di Milano fu inaugurato il 28 aprile 1906.
Due anni dopo venne arricchito dalla costituzione di una Stazione di biologia e di bioidrologia applicata.
Continuò la sua attività fino all’agosto del 1943 quando, colpito dalle bombe anglo-americane, venne notevolmente lesionato; i lavori di sistemazione iniziale si trasformarono in una vera e propria ristrutturazione al termine della quale l’Acquario riaprì i battenti nel 1963.
Trent’anni dopo si optò per un ulteriore ammodernamento dello storico edificio ed una ridistribuzione di tutti gli spazi. Questa seconda ristrutturazione, avvenuta tra il 2003 ed il 2006 ha permesso di restituire alla città questo importante edificio notevolmente rinnovato, celebrandone, al contempo, i primi cento anni di vita.

Quando vi trovate di fronte a questo edificio non può che scappare un “Wow”!
L’architettura, (del 1906!) è semplicemente meravigliosa.
Un sapiente ed accurato intreccio tra la rigorosità e la sobrietà dell’impianto architettonico e l’esuberante decorazione.
Decorazione che fin dal primo impatto vuole raccontare il suo contenuto al visitatore.
Al centro campeggia la statua del dio Nettuno, protettore delle acque, sotto la quale sboccia una singolare fontana caratterizzata dal capo di un ippopotamo dal quale sgorga acqua.
Il resto è un tripudio di animali e piante acquatiche sia di mare che di acqua dolce, sia nostrani che esotici, a corredo di quanto mostrato nelle vasche durante l’Esposizione Internazionale.
Le sculture visibili lungo le facciate laterali, mostrano animali poco noti al pubblico dell’epoca con appendici e tentacoli proporzionalmente più sviluppati rispetto al reale, probabilmente per attrarre maggiormente lo spettatore.

La prima cosa che ho fatto è stata quella di soffermarmi su ogni singolo dettaglio, come piace a me, e giocare insieme a mia figlia alla ricerca degli animali incastonati nelle decorazioni scultoree dell’edificio.
A colpire l’occhio dell’osservatore sono anche le spettacolari maioliche della Richard Ginori, situate tra le finestre del primo piano, che rappresentano specie di piante di acqua dolce caratteristiche delle zone di pianura.

Il tutto è ovviamente orchestrato da quella straordinaria eleganza che caratterizza lo stile Liberty, le sue linee curve e sinuose accompagnate da un delicato impasto di colori che ondeggiano tra il verde, il blu, l’azzurro, il turchese.
Insomma tutto racconta del mondo acquatico che questo edificio custodisce all’interno e voi non potete fare altro che esserne travolti, come un’onda.

Infine, la struttura è circondata da un giardino in forma di parco pubblico, (dove si può fare merenda 🙂), nel quale oltre ad un percorso botanico di notevole interesse, si trovano vasche aperte all’esterno con ambienti specifici.

Per la visita all’interno mi sono affidata ad una realtà ormai consolidata e di grande garanzia a Milano: le guide turistiche abilitate di Milano Guida.
La visita guidata dedicata ai bambini è stata magistralmente condotta da Susanna con quella naturale capacità di coinvolgere non solo i piccoli ma anche i grandi.
Sono piacevolmente rimasta affascinata dalle nozioni snocciolate sul mondo dei pesci.
Ad esempio sapevate che i pesci non sono ricoperti da squame ma da “scaglie”; le squame caratterizzano solo i rettili! Beh, io non lo sapevo!

Bene, grandi e piccoli, cosa state aspettando.
Andate a visitare l’Acquario Civico di Milano!

Per saperne di più

👉🏻 Acquario civico di Milano

👉🏻 Immagini dell’Expo 1906

Credits

Acquario Civico di Milano
Google

ARTE IN RADIO con Elisa 🎨🎧

Cari Amici,
e se vi dicessi che ho deciso di inaugurare un programma in radio?
.
Tutto è successo non-a-caso.
Una visita guidata virtuale, un contatto, una proposta.
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Così mi è venuta in mente una cara persona di nome Carla, che qualche anno fa mi aveva coinvolto in una radio locale (Radio TRM) a parlare di arte.
Ho osato a buttarmi in questa nuova avventura pensando subito a lei, pensando di farle un regalo che arrivi fin lassù dove si trova ora, nel cielo profondo e terso.
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La sento sorridere e sento che sto facendo la cosa giusta.
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Nasce così ARTE IN RADIO con Elisa. 🎨🎧
Un programma per conoscere e condividere storie, aneddoti e curiosità del patrimonio storico-artistico tra i più invidiati al mondo: l’Italia!
Perché la Bellezza salverà il mondo! 🌍❤️
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Potete ascoltarmi nella diretta streaming di RadioActive20068 il venerdì alle ore 10:30 e la replica alle ore 22:00.
Se vi siete persi la diretta cercatemi sul sito e troverete il podcast per riascoltare il programma!
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Per ascoltarmi ed ascoltare i podcast👇🏻
https://www.radioactive20068.it/
Potete anche scaricare l’App 👉🏻 Radio Active 20068
Pagina FB: Radio Active 20068
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Vi aspetto! 😃
elysArte
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Se volete conoscere Carla, a cui dedico questo programma, vi consiglio di leggere qui 👉🏻 https://elysarte.com/…/il-tempo-piu-prezioso-sulla-terra/

Buon Natale! 🎄💫

Cari Amici,
con quest’opera d’arte strabordante luce ✨ e serenità 😊 vi auguro Buon Natale!
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⭐️
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elysArte 😘
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Gerrit van Honthorst, Adorazione del Bambino, 1619-1620.
Firenze, Galleria degli Uffizi.
L’autore è noto in Italia anche come Gherardo delle Notti, per la sua propensione a dipingere toccanti ed evocative scene notturne.

ARTE IN CASA ~ 11 Curiosità~ Il Salotto di Milano

Cari Amici,
oggi desidero condividere con voi 1️⃣1️⃣ CURIOSITA’ sul salotto per antonomasia di Milano.

Un alveare di ferro e vetro, dentro il quale si può udire un silenzioso fruscio fatto di scalpiccii, risate, parole, posate, che da secoli rappresentano la sua anima vibrante e carica di energia.

Sto parlando della ɢᴀʟʟᴇʀɪᴀ ᴠɪᴛᴛᴏʀɪᴏ ᴇᴍᴀɴᴜᴇʟᴇ ɪɪ.

1️⃣ ɢɪᴜsᴇᴘᴘᴇ ᴍᴇɴɢᴏɴɪ è il nome dell’ingegnere-architetto emiliano che vinse, nel 1863, il concorso per la realizzazione di una strada a funzione prevalentemente commerciale coperta a vetri, sul sedime dell’attuale Galleria.
2️⃣ La cerimonia della posa della prima pietra della Galleria Vittorio Emanuele II si tenne il 7 marzo 1865: quel giorno nevicò! ❄️
Di fronte ai 200.000 milanesi presenti, Giuseppe Mengoni allungò al re 👑 Vittorio Emanuele II un vassoio d’argento con una cazzuola e del cemento per sigillare la prima pietra. 🧱
3️⃣ La sua costruzione impiegò 700.000 giornate di lavoro 🔨 e i costi complessivi ammontarono a circa L.7,000,000 💷💷💷.
4️⃣ La Galleria fu ultimata nel 1867 e inaugurata domenica 15 settembre di quell’anno: questa volta fu una giornata di sole! 🌞
Tuttavia, non poteva ritenersi veramente compiuta, fino a che non fu concluso l’arco monumentale di ingresso da Piazza del Duomo.
La sua realizzazione si protrasse per oltre dieci anni!
5️⃣ L’arco doveva essere completato entro il 31 dicembre 1877 quando, alla vigilia dell’inaugurazione, costò la vita al suo architetto: intento a controllare da vicino i dettagli di una finitura, Mengoni precipitò dalle impalcature il giorno prima! 😨
6️⃣ Al centro della Galleria, dentro al cosiddetto Ottagono, guardando in alto, agli angoli, compaiono quattro donne 👩🏻‍🦰: sono le personificazioni delle Quattro parti del Mondo (Africa, Asia, Europa e America). Inizialmente dipinte nel 1867, furono sostituite all’inizio del Novecento dai mosaici odierni. Lo stesso accadde alla allegorie delle Attività Umane (Agricoltura, Arte, Industria e Scienza) dei due archi del braccio corto della Galleria.
7️⃣ Dove sono finite le 24 statue in gesso di italiani illustri collocate in origine sui quattro viali interni della Galleria? I giorni della merla ❄️ del gennaio 1891 si fecero sentire e le statue furono letteralmente sgretolate dalle continue gelate ❄️, per essere poi rimosse definitivamente.
8️⃣ Dal 1867 e per circa dieci anni l’illuminazione 💡della Galleria avveniva grazie ad un sofisticato marchingegno chiamato ᴇʟ ʀᴀᴛᴛɪɴ perché dal basso sembrava un topolino. 🐀
Ogni volta che accendeva le luci, dalla folla riunita in Galleria partiva un vigoroso applauso. 👏🏻
9️⃣ Il primo milanese a nascere in Galleria fu Davide, figlio di Gaspare Campari.
Nel primo decennio del Novecento Davide aprì in Galleria Il Camparino che ancora oggi conserva gli arredamenti dell’epoca.
🔟 Secondo il regolamento comunale, gli esercizi che aprono la loro attività in Galleria devono presentare le loro insegne con scritte oro su sfondo nero.
1️⃣1️⃣ Al Ristorante Savini Frank Sinatra chiese di andare a Sassello a comprare una confezione di amaretti da consumare come dessert. 🍪

Alle prossime 1️⃣1️⃣ CURIOSITA’!

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Credits
Foto da highlinegalleria, ingalleria, 24orenews

 

ARTE IN CASA ~ 30 novembre 1936

Cari Amici,
84 anni fa, ed esattamente il 30 novembre 1936, un incendio 🔥 distrugge a Londra il ᴄʀʏsᴛᴀʟ ᴘᴀʟᴀᴄᴇ.

Si tratta dell’edificio che, nella seconda metà dell’Ottocento, aprì il capitolo dell’architettura in ferro e vetro ma che soprattutto fu costruito per la prima grande ᴇxᴘᴏ ᴜɴɪᴠᴇʀsᴀʟᴇ, svoltasi nel 1851 proprio nella capitale del Regno Unito.
Realizzato su progetto di ᴊᴏsᴇᴘʜ ᴘᴀxᴛᴏɴ, giardiniere, botanico 🌿 ed architetto, 📐venne installato a Hyde Park, per essere poi smontato e ricostruito, con i suoi 90.000 metri quadri, in un’altra zona della città, Sydenham Hill, nel 1852.

Dopo l’esposizione universale, il Crystal Palace fu adibito ad usi differenti: sede di manifestazioni sportive, ospitò anche una delle prime esposizioni sui dinosauri; durante la Prima Guerra Mondiale venne utilizzato per esercitazioni della marina, per ospitare successivamente degli studi televisivi.

L’incendio che bruciò l’edificio nel 1936, commentato da Winston Churchill come l’avvenimento che segnava la fine di un’epoca, venne causato molto probabilmente da un corto circuito. ⚡

Qualche notizia sull’Expo 1️⃣8️⃣5️⃣1️⃣

👉🏻 Nacque da un’iniziativa del Principe Alberto;
👉🏻 venne inaugurata niente di meno che dalla Regina Vittoria in persona; 👑
👉🏻 l’Esposizione durò dal 1 maggio all’11 ottobre 1851;
👉🏻 35 furono i Paesi partecipanti;
👉🏻 venne visitata da 6 milioni di persone;
👉🏻 vennero fondati 3️⃣ importanti musei, il Victoria and Albert Museum, il Museo della Scienza e il Museo di Storia Naturale.

Buona serata! 😉
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ARTE IN CASA ~ La Rinascente

Foto Andrea Cherchi

Cari Amici,
qualche giorno fa mia figlia ha rovistato nel primo cassetto del mio comodino in camera da letto. Quando, con calma e pazienza, ho rimesso ogni oggetto al suo posto, mi sono ritrovata tra le mani un profumo di Christian Dior, Dior Addict.
Ho spruzzato lentamente qualche goccia sul polso e ho annusato l’essenza.
Ho chiuso gli occhi e ho subito visualizzato la prima volta che ne ho sentito il profumo.

Non ricordo con l’esattezza l’anno. Più di dieci anni fa, credo.
Nel periodo natalizio entro alla Rinascente di Milano e, prima di salire la scala mobile, qualcuno mi chiede “Vuole provare”?
Credo sia stata una delle prime volte ad aver accettato ad una richiesta del genere.
Non amo sentire addosso per tutta la giornata profumi che non conosco.

Quel profumo, però, mi ha colpito subito.

Dolce e forte allo stesso tempo. Intriso di femminilità.

Così, l’ho chiesto come regalo per il Natale di quell’anno e l’ho conservato fino ad oggi.

Sento così l’esigenza di scrivere qualche riga riguardo a questa esperienza, sia per condividere la duratura sensazione che suscita la semplice azione di annusare un profumo, sia perché, in questo periodo di chiusura, pensare alla Rinascente di Milano piena di gente è alquanto strano.

Eccomi così a raccontarvi la storia del luogo dello shopping milanese per eccellenza.
Perché è proprio nel periodo natalizio che, colpita da un incendio, dimostrò negli anni a seguire di essere più che mai La Rinascente di Milano.

Andiamo con ordine.

Alla fine dell’Ottocento arrivano a Milano i fratelli lodigiani Ferdinando e Luigi Bocconi, iniziando la loro avventura imprenditoriale dal gradino più basso, ovvero quello di venditori ambulanti di tessuti e abbigliamento.

1️⃣8️⃣6️⃣5️⃣
Il 4 giugno, i fratelli Bocconi aprono la prima bottega di stoffe 🧵 e confezioni all’angolo di via Santa Radegonda a Milano, vicino al Duomo, in pieno centro storico.
Si dimostrano fin da subito all’avanguardia: sono tra i primi in città a sperimentare l’utilizzo della luce elettrica 💡 per illuminare la piccola vetrina, attirando così l’attenzione dei passanti.

1️⃣8️⃣7️⃣0️⃣
Viene inaugurato il Magazzino Livornese, accanto ai bastioni di Porta Nuova.
La gamma dell’offerta è ampliata alla biancheria, ai cappelli 👒, alle calzature 👞 , ai tendaggi e al mobilio 🪑. Qui introducono per la prima volta il prezzo fisso, dimostrandosi ancora una volta dei precursori.

Figurino della moda del Premiato Stabilimento Fratelli Bocconi, luglio 1875. Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.

1️⃣8️⃣7️⃣7️⃣
I Bocconi affittano l’Hôtel Confortable, il cosiddetto Palazzo Quadrilatero, accanto alla Galleria Vittorio Emanuele II, e vi stabiliscono la loro azienda commerciale.
Nasce Aux Villes d’Italie, ribattezzato di lì a poco Alle città d’Italia, il primo grande magazzino italiano, 🇮🇹 con i suoi ampi locali, la varietà dell’assortimento e soprattutto l’esposizione delle merci, visibili sia dalla strada che all’interno.
Li caratterizza una splendida sala in stile gotico inglese.

Interno dei Magazzini dei Fratelli Bocconi “Aux Villes d’Italie”, in “L’Illustrazione Italiana”, 27 aprile 1879. Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.

1️⃣8️⃣8️⃣9️⃣
Si inaugura la nuova sede milanese dei magazzini Alle Città d’Italia in piazza del Duomo, nel palazzo progettato dall’architetto Giovanni Giachi.
Con le sue tre ampie facciate, il palazzo occupava la stessa area dell’attuale Rinascente, accanto al Duomo tra via San Raffaele e via Santa Radegonda.
Moderno e funzionale, caratterizzato da uno stile e da una tecnica d’avanguardia il palazzo diventò subito un modello per tutto il Paese.

Il nuovo palazzo Bocconi, 1889.
Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.

1️⃣9️⃣0️⃣2️⃣
L’imprenditore milanese Ferdinando Bocconi fonda l’Università Commerciale Luigi Bocconi, in memoria del figlio primogenito scomparso nel 1896 durante la battaglia di Adua.

1️⃣9️⃣0️⃣8️⃣
Il 5 febbraio muore Ferdinando Bocconi. Due anni prima era stato nominato senatore.

1️⃣9️⃣1️⃣7️⃣
I Magazzini Bocconi vengono venduti a Senatore Borletti, che affida a Gabriele D’Annunzio l’ideazione del nome. “E’ semplice, chiaro e opportuno”.

1️⃣9️⃣1️⃣8️⃣
Il 7 dicembre, nello stabile di piazza del Duomo, apre al pubblico la Rinascente.
Pochi giorni dopo l’apertura, nella notte di Natale 🎄 di quello stesso anno, un incendio 🔥distrugge il palazzo. Nei giorni seguenti, sui giornali locali compaiono le parole di Borletti: “Post fata resurgo. La Rinascente, dopo il disastro da cui fu colpito il suo magazzino di piazza del Duomo risorgerà più bella più grande più forte di prima”.

1️⃣9️⃣2️⃣1️⃣
La Rinascente riapre i battenti. Il celebre manifesto realizzato da Aldo Mazza per la riapertura dei magazzini, in cui è raffigurato un tronco di ulivo da cui sbocciano nuovi rami, è un rimando al concetto simbolico della rinascita.
In questi anni si consolida il fecondo sodalizio tra la Rinascente e Marcello Dudovich.
L’artista triestino firmerà i manifesti pubblicitari per l’azienda fino al 1956.

La Rinascente dopo la ricostruzione in seguito all’incendio, 1921.
Archivi Farabola, Vaiano Cremasco.

Manifesto di apertura dopo l’incendio, 1921

1️⃣9️⃣4️⃣3️⃣
La guerra provoca gravissimi danni all’azienda. Il 16 agosto la Rinascente di piazza del Duomo viene bombardata.

1️⃣9️⃣5️⃣0️⃣
Il 4 dicembre riapre i battenti. La progettazione architettonica dell’esterno del palazzo è opera di Ferdinando Reggiori. Carlo Pagani progetta le vetrine, gli ingressi, l’architettura degli interni e l’arredamento. Moderne scale mobili collegano i diversi piani dell’edificio.
E’ Max Huber a disegna il nuovo logo lR.

Inaugurazione del nuovo edificio de la Rinascente in piazza del Duomo, 1950.
Archivio Brustio La Rinascente, Università Commerciale Luigi Bocconi.

1️⃣9️⃣5️⃣4️⃣
La Rinascente istituisce il celebre premio Compasso d’Oro dedicato ai prodotti dal miglior design. Nato da un’idea di Gio Ponti viene per anni organizzato dai grandi magazzini La Rinascente, allo scopo di mettere in evidenza il valore e la qualità dei prodotti del design italiano allora ai suoi albori.

Un edificio distrutto dalle fiamme e dalle bombe ha ostentato la sua rinascita, scolpendo il suo nome nella Storia d’Italia, per sempre.

Lo farà anche questa volta.

Un caro saluto 🤗

elysArte

Foto Andrea Cherchi

Credits e per saperne di più …
www.archives.rinascente.it

Evoluzione

 

CURIOSITA’, RIVOLTA, CAMBIAMENTO.
EVOLUZIONE.

Cari Amici,
in questo secondo periodo di chiusura mi ritrovo a riflettere molto.
Al centro dei miei pensieri, una domanda costante.
Com’è possibile evolvere in un momento storico così delicato e difficile?
Si può.

CURIOSITA
“Elisa, non si smette mai di imparare”, dice mio nonno.
Questo è il mio mantra. 🙏🏻
La conoscenza è un primato che noi, esseri umani, non possiamo ignorare.

RIVOLTA
Ogni momento di crisi e di difficoltà provoca una profonda rivoluzione di noi stessi.
Impariamo a trasformare le nostre rivoluzioni interne in un bene per la collettività.

CAMBIAMENTO
Cambiare è una delle sfide più sottili per noi esseri umani.
Tuttavia, abbiamo energie interne che già conoscono le soluzioni per farlo.

EVOLUZIONE
La vita su questa Terra 🌍 è una storia infinita di evoluzioni.
Un destino al quale non possiamo resistere.

Qual è la mia evoluzione?
Eccovi qualche nota.

1️⃣ Ho confermato la solidità del rapporto con i miei luoghi del cuore. ❤️ Ho conosciuto persone nuove, ho approfondito legami professionali, intrecciato nuove e stimolanti collaborazioni. 🤝
2️⃣ Ho imparato a vivere appieno nella mia nuova città. 🏙
Legata alla campagna milanese, ho imparato a conoscere e apprezzare NOVARA che silenziosamente e in maniera discreta riesce a stupirti!
3️⃣ Dedico più tempo alla scrittura,  🖊 una delle mie passioni coltivata fin da piccola.
4️⃣ Ho inaugurato nuove visite guidate. 🗣
5️⃣ Ho imparato ad usare nuovi canali di comunicazione, nonostante la mia preferita sia quella “dal vivo”.

Consapevole che la strada è ancora lunga e che questo periodo segnerà profondamente le nostre vite, proviamo, nonostante tutto, a non resistere alla nostra evoluzione.

Buona giornata! 🤗
elysArte

Io penso positivo!

Milano, 1943. Ciò che rimane del salone del refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano dopo il bombardamento del 16 agosto. Sul fondo si può riconoscere la parete su cui è stata dipinta l’Ultima Cena, protetta da tavole di legno e sacchetti di sabbia e coperta da una tenda.
Da Storiaolivetti.it

Ho sempre cercato il valore della celeberrima espressione “trova il positivo in tutte le cose che ti capitano nella vita”.

Ho sempre pensato a quante volte, nella Storia, l’Italia ha dovuto trovarlo.

Chissà perchè mi viene sempre in mente il rapporto tra la Guerra e i luoghi che oggi sono all’apice della nostra cultura: cattedrali, teatri, monumenti, opere d’arte.

Una delle storie più incredibili è quella dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci a Milano.

Brillante idea quella di averla dipinta su una parete, così i francesi non avrebbero potuto arrotolarla e portarsela via con sé.
Ma poi arrivò la Seconda Guerra Mondiale, al termine della quale Milano contò un terzo degli edifici cancellati e un terzo danneggiati anche in modo grave.

Eppure, mentre tutto quello che gli stava addosso crollò, quella parete e quella che le stava di fronte con la Crocifissione di Donato Montorfano, restarono miracolosamente in piedi!
Salvata da semplici sacchi di sabbia, riparata dalle intemperie con un pezzo di tela, quella parete e quel meraviglioso capolavoro, oggi, sono ancora lì ad accogliere ed emozionare centinaia di migliaia di visitatori.

Riesco così ad aggrapparmi all’idea di trovare il positivo nel credere che, nonostante tutte le chiusure, quei luoghi di cultura non verranno distrutti, che l’uomo troverà la forza di continuare a renderli fruibili e visibili.

Perché, nonostante tutte le chiusure, la cultura non può e non deve crollare.
Leonardo da Vinci ce lo ha dimostrato.

A presto!

elysArte

NOVARA D’AUTUNNO ~ Passeggiate e visite guidate a Novara

Cari Amici,
dopo l’esperienza estiva di Riscoprendo Novara, positiva ed emozionante, ecco un nuovo, colorato 🌈 ed autunnale 🍁 programma di visite guidate per continuare a conoscere e condividere insieme altre meravigliose storie novaresi.

Io e Luca vi aspettiamo per un Autunno 🍃🍂🍁 InNovara interessante e singolare.

I posti sono limitati!

Affrettatevi a prenotare 😉

Tutti i dettagli nelle locandine 😉

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