Cari Amici,
il 13 marzo del 52 d.C. un umile pellegrino giunse alle porte di Milano sorreggendosi su un bastone.
Questo straniero, originario di Cipro, portò con sé qualcosa di straordinario per quei tempi: il cristianesimo.
Il suo nome era Giuseppe, soprannominato Barnaba, “figlio della consolazione”.
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E’ in una radura 🌳 che si estendeva fuori dalla città che, secondo la leggenda, Barnaba inaugurò la sua missione conficcando una croce di rami secchi in una pietra rotonda con tredici raggi incisi sopra e predicando alla folla. 🗣
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Questa pietra, collocata anticamente nei pressi dell’odierno Planetario, venne portata all’interno della Basilica di San Dionigi a Porta Orientale (oggi Porta Venezia), dove vi rimase per secoli fino alla demolizione della chiesa, avvenuta nel 1783.
Traportata nella chiesa di Santa Maria al Paradiso in Corso di Porta Vigentina, 14, è ancora in questo luogo che possiamo ammirarla.
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L’arrivo di Barnara portò a Milano non solo il cristianesimo ma anche la primavera, 🌸 il cui arrivo, tradizionalmente, si festeggia in città proprio il 13 marzo.
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Fu così, infatti, che nacque la festa del Tredesin de Marz.
Per celebrare questa ricorrenza, mentre intorno alla chiesa di Santa Maria Paradiso si svolge uno speciale mercato di fiori, 🌷 al suo interno, proprio sopra quella pietra dai tredici raggi, viene esposta una croce che riproduce quella fatta con semplici rami da San Barnaba.
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“E quî giornad del tredesin de Marz?
Gh’era la fera, longa longhera, giò fina al dazi, coi banchitt de vioeur,
de girani, coi primm roeus, e tra el guardà, l’usmà, el toccà,
se vegneva via col coeur come on giardin, pensand al bell faccin de
Carolina che sotta al cappellin a la Pamela e col rosin sul sen
la pareva anca lee la primavera.”

di Emilio de Marchi
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Un caro saluto! 🤗
elysArte

Foto

Urbanfile e Andrea Cherchi